lunedì 9 febbraio 2009

PASSIONE TAROCCHI

Tanto per la serie “non aprite quella porta”. Io che mi definisco scettica e a volte un po’ cinica, ho cercato di sbirciare nell’ignoto.

Tutto incominciò un paio d’anni fa, con strani sogni, in cui poi mi ritrovavo da sveglia. “Il mio cervello è partito”, conclusi. Come cura dormivo con la luce accesa e la bibbia sul comodino (a volte l’ho anche abbracciata). Sono una brasiliana cresciuta nel protestantesimo. Avevo paura, ma sono una donna d’azione, cosi ho deciso di sbirciare dentro all’ignoto, pur rischiando di diventare schizoterica (termine fantasioso che unisce, schizofrenica ed esoterico), chi per sfuggire alla scialba realtà, sprofonda nel baratro qualunquistico mistico-alternativo sorretto da pareidolia (prendere qualsiasi cosa, e crearci sopra una realtà che differe da ciò che è e crederci).
“Cavolo! Sono una donna ragionevole, pratica." Ripetendomi queste parole, ma agendo un po’ da schizoterica, consultai mappa astrale, angeli, gli oracoli della macumba (con cerimonia notturna sulla spiaggia di Ipanema), reincarnazioni varie e finalmente i tarocchi.
Su un mazzo di Crowley, in mezzo a nuvole di incenso, il tarologo leggeva un “film” su di me, ma ad attrarmi di più, fu ciò che da allora divenne per me passione: i tarocchi. Vero colpo di fulmine!
Qualche settimana dopo acquistai i tarocchi dorati del rinascimento. Chiesi responso all’oracolo google e iniziai il mio studio sui tarocchi partendo dall’Arte. Poi segui un corso sulle Ride-Waite, disegnato da Pamela Smith. Tutti quei segni massonici, cabalistici, richiami occultisti e diavoli incavolati, non fanno presa sul mio gusto. Prediligo la pudicità, e lo splendore delle carte rinascimentali, più tosto che il folle multi esoterismo alla Golden Down.
Sempre più affascinata dai concetti filosofici elaborati per immagini, consultai libroni, ho fatto ricerche, corsi, seminari, mangiai tanta cioccolata, scelsi amici-cavie… Le maggiori soddisfazioni ho avuto dagli scettici. Invece quelli che: “Oh si! Mi piacciono molto “queste cose”, mi chiamavano per chiedere alle carte quali scarpe indossare a un appuntamento. Per agire correttamente, non creare dipendenza e non farmi insediare, ripercorsi “sulle vie dei tarocchi” facendo tesoro del fatto che si ha a che fare con pezzi di carta stampata che possono mandare dei messaggi assurdi e di qualcosa della deontologia di Jodorowsky.
I tarocchi, per me, più che oracoli da indovinazione, sono una via di auto consapevolezza. Tramite loro, faccio i conti con i miei sogni, che ora acceto, perche significa accetare me stessa. Indovinare, che è immaginare con esattezza, quando avviene è una conseguenza, ma non è il mio fine.
Nel frattempo ho avuto in regalo qualche mazzo, acquistai qualche altro, ritrovandomi con una piccola collezione. Il mio gusto si è espanso verso la mitologia celtica e il mio cuore ora è rapito dalle Druidcraft.
Ho incontrato i tarocchi con una sbirciatina nell’ignoto e mi hanno insegnato che guardare dentro a me stessa e riprendermi tutte le mie emozioni, le belle e le brutte, è il modo per non trascinarmi dietro le corazze, a battaglie ormai terminate.
La verità? Non posso smettere quando voglio. Sono presa dai tarocchi, per me non più ignoti, come ora sono anch'io un pocchino meno ignota a me stessa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ognuno
Ha un mondo misterioso
Tutto suo.
E in esso c’è l’attimo più bello.
Scovarlo e perlustrarlo non è facile!
Buon lavoro.

Conoscere altri significa saggezza.
Conoscere se stessi significa illuminazione.
Dominare altri esige forza,
dominare se stessi esige potenza.

silvio di giorgio ha detto...

scritto molto ma molto bene..:-))