mercoledì 21 gennaio 2009

FANTA REGNO MEDICO-TELEVISIVO

Metaforizando sulle serie TV ospedaliere, cui azioni e vite dei personaggi sono sempre rocambolesche. Poco quadra con i medici reali. Dottori dallo sguardo dolce di Derek Shepherd o il fascino di Doug Ross scatenerebbero la sindrome te-la-voglio-dare alla prima visita. Lo scorbutico ingoiatore di vicodin, zoppicante e malvestito farebbe ammalare chiunque. Un John Carter (l’alter ego di Michael Chricton), fantastico trovarlo nel pagliaio, ma capta… Ovviamente nessuno dei quattro dottori rappresenta l’esattezza di un archetipo, sarebbe inumano. Tutti i quattro possiedono caratteristiche di altri Re, ma in linee generali si incastrano bene nei signori della corte tarocchiana.



L’azione del fuoco maschile fa del Re di Bastone il più seducente di tutti. Questo signore conosce bene il suo potere personale. Usa il proprio carisma sulle donne, conquista in modo diretto, senza esitazioni, pero sempre ripiegandosi su se stesso, in modo Peterpaniano. Usa tutte le strategie possibili per deviare le donne dal coinvolgerlo affettivamente e isolandosi dall’amore. Cosa di cui fugge già alla prima puntata, con Carol che tenta il suicidio dopo essere stata da lui scartata. Doug fa il pediatra di pronto soccorso. Sfugge a tante di quelle regole da venire richiamato dalla commissione disciplinare. La caratteristica del Re di Bastone è che può costruire, cosi come può distruggere, senza preoccuparsi a porsi questioni di coraggio. Sono i suoi gesti e le sue opere a definirlo. Nel suo regno conta la sua volontà senza discussioni. Doug ha come Re ferito il Re di Coppe, con cui fa i conti nella sua ultima scena in E.R. in cui finalmente si ricongiunge con Carol di cui ha avuto due figlie gemelle.









L’azione placida dell’acqua agisce con dolcezza. Il motto del Re di Coppe è “Obbedisco alla volontà dell’universo. Vedo l’essenza del mondo, la mia coppa è piena di buoni sentimenti”. Dereck fa il primario di neurochirurgia, compassionevole e rassicurante con i suoi pazienti. E’ il più romantico e delicato dei quattro Re, agisce sempre col cuore aperto. Torna con la moglie che lo ha tradito, anche se è innamorato di Meredith, con cui desidera formare famiglia con prole, nonostante la loro relazione sia del tipo complicata. Poco prima del matrimonio di Christina lui dice “ Meredith io ti amo non lo vedi? Non lo capisci? Sei l’amore della mia vita, non posso lasciarti!” Il suo Re ferito è il Re di Ori. Non si sentirà realizzato finchè non riuscirà a formare famiglia con la donna che ama.





Aria, l’elemento simbolo della mente, fa del Re di Spade il più geniale di tutti. House ha duplice specializzazione in malattie infettive e nefrologia. Suona chitarra e piano. Parla cinque lingue. Appassionato di archeologia, scacchi e video game. Gestisce la corte dei medici subalterni con spietata aggressività verbale: “Vorrei che la mia idea fossi cosi geniale e vivace come la vostra. A proposito ne avete una?” Abile pensatore scientifico. Fa agire i suoi pensieri sui più intricati enigmi patologici, mirando alla riuscita della diagnosi come piacere personale. La sua sessualità è controllata dal farlo a pagamento buttandola sul fisiologico. Il bastone con cui si muove, invece di farlo sembrare uno sfigato, sembra più un simbolo di potere: ricorda il bastone di Asclepio, dio della medicina, che preso dalla ambizione di risuscitare i morti finì stoppato dalla regina Ade (Cudy), dea degli inferi. Quando è seduto imbronciato accanto al bastone, con in mano la palla colorata, ha il piglio autoritario dell’imperatore di Waite. L’ossessione delle manciate vicodin mettono in evidenza lo zampino dell’arcano XV, che richiama alla dipendenze alle droghe. Frasi del tipo: “Altre domande, mentre la vita di vostro figlio vola via?” Lasciano chiaro che House vuole sembrare l’uomo da cui scappare. Quale donna non vorrebbe sperimentare la complicità fra la bella e la bestia che avviene nell’arcano 11? Per House ci sarà sempre qualche donna affetta dalla sindrome della crocerossina, desiderosa di curare il suo re ferito. Il guaio è che in lui sono tutti feriti, incluso se stesso, visto che è misantropo e imprendibilmente individualista.


La terra che tutto genera, porta in se tutti gli altri Re. A Carter riesce naturale farsi amare da tutti. Il suo abbigliamento è classico, non fa il sexy. Ha un fascino naturale e tranquillo. E’ comunicativo, senza essere cinico come il re di spade, sciupa femmine come il re di bastoni o mieloso come il re di coppe. Il Re di Ori esita a farsi chiamare Re. Carter ha abbandonato la dinastica e ricca famiglia per fare il medico. Nel pronto soccorso in cui è sempre l’ora di punta, inizia come impacciato tirocinante di chirurgia, sembrando più un valletto. Cambia completamente la sua carriera decidendo di rimanere al pronto soccorso, quando comprende di essere bravo a gestire le situazioni di emergenza. Non possiede spirito di conquista, né di intrigo. Dopo essere stato accoltellato, crollano le sue certezze e il limpido Carter cade nel tunnel della dipendenza dei farmaci (fentanil) e ne esce fuori. “Dai tu il passo Carter”. Gli dice dott. Green, lo ierofante di ER, come a passargli il comando. Carter regna perseguendo la saggezza con tranquillità. Nelle relazioni con le donne cerca la sua Regina, sa riconoscerla e conquistarla nella figura di Kem, conosciuta in Africa dove era andato per medici senza frontiere. Dopo la tragica scomparsa del figlio nato morto per pre-eclampsia, Carter e Kem si lasciano. Lui fa una grossa donazione all’ospedale che passerà a portare il nome del bimbo.
Nella 11° serie di ER, Carter visita l’ultima paziente, una bimba di 11 anni fatta nascere da lui nella prima serie. Esce di scena partendo per l’Africa, sorretto dall’arcano della forza interiore, che gli servirà per ricominciare accanto alla donna che ancora ama e compiere il suo destino da Re di Denari.