mercoledì 30 marzo 2011

RAPITA DALLA PRIMAVERA


La natura si risveglia. Un momento magico, ideale per festeggiare il trionfo della vita.
Riscoprire i colori che ci appaiono davanti agli occhi e godere il calore del sole su di noi.
L'evocazione delle bellezze addormentate durante l'inverno è un bello regalo da concederci.






Quest'anno ho continuato un lavoretto iniziato l'anno scorso: immettere nel mio sky garden (giardino sul tetto) piante autoctone belle in primavera e estate e resistenti alle basse temperature invernali.


Tanto per complicarmi la cosa ho iniziato un'altro lavoro: Raccolta di erbe spontanee commestibili per il reparto c'era una volta un orto dell'evento PAN IERI.


mercoledì 16 marzo 2011

SCELTE DI VITA

Per chi come me ha vissuto molte vite in una

sola vita, calpestato sangue, dribblando corpi ammazzati nel ghetto (ma questo è discorso per un altro post), piace guardare la vita. Eppure mi sono soffermata su rappresentazioni fotografiche on line di donne morte, smuovendo i ricordi nell'apposito dimenticatoio dei piccoli e privati Vietnam a cui sopravviviamo. Ho sbirciato le morti che hanno preceduto le mie rinascite.

Le morti delle fotografie sono diverse da quelle che ho conosciuto. Non sono sporche.... Non fanno paura... Si presentano quasi affascinanti, attraenti allo sguardo. Come le pubblicità che ci mostrano cose da desiderare.

Simili ai momenti in cui scegliere il desiderio di vivere non è né semplice, né scontato. Simili a tutte le camminate solitarie verso psicosi... Cose che fanno male, come i momenti in cui si scegliere di darsi a persone a cui permettiamo di considerare le nostre premure come servizi, il nostro darsi come dovere.

Simili alle scelte di darsi alle piccole morti degli orgasmi di chi non si ama, per motivi economici.


A precedere ogni rinascita c'è la morte, nostra o di qualcun'altro.


Riprendendomi dal vedere in quei ritratti le morti mie, di mia madre, di mia sorella... Ho pensato all’arcano XIII che è trasformazione, rinascita in modo diverso.

Probabilmente le intenzioni delle foto sono più tetre di come io riesca a percepirle, ma vedere il bicchiere mezzo pieno è la mia condanna e la mia salvezza.

Noi frutti del ghetto carioca, siamo autocelebrativi per natura. Cosa poco comprensibile per la mentalità europea.

Ogni persona vede quello che la vita le ha stampato nelle retine... In queste fotografie di Angelo Cricchi, vedo donne creatrici di vita, portatrici di seduzione, pane e poesia, che hanno deciso di accendere la miccia autodistruttiva che tutte noi portiamo dentro.

Dopo essere stata rapita da queste immagini, ho girato volentieri pagina, per fuggire alla pretesa di aver compreso tutto, per sfuggire al pensiero che non c'è più alcun piacere da provare. Con l'iperattività che mi tiene in costante movimento (anche quando a volte sembra di essere su un tapis roulant) verso cibo, risate, musica, godimento, orti da coltivare... Come una carioca, con l'allegria pompata nel sangue da un cuore ingenuamente presuntuoso...

... Passa il tempo e queste foto mi ripiombano davanti agli occhi... Mi ricordo i rovi potati in me stessa e le scelte di padroneggiare la gioia più che la malinconia.


Buona vita a tutti, che la voglia di provare i piaceri non ci manchi e la capacità di essere felici anche.