mercoledì 1 aprile 2009

Il MITO DELLA CAVERNA NELL’ERA DELLE DIASPORE

Cambiare paese può essere spaventoso, deludente, bello… E’ come addentrarsi in una caverna sconosciuta cercando riparo. Attratti dal fascino ambiguo degli antri, in cui potrebbero celarsi tesori nascosti, ma anche belve feroci o spiriti malvagi.
La soglia Brasile-Italia, io l'ho varcata a vent'anni. Oltrepassando la nuova dimensione esistenziale, col rango di sposa-souvenir. Sono entrata nella caverna, disposta a combattere i draghi con le cerbottane. Ho assimilato la nuova cultura, ma anche accettato le ombre sul muro come fatti reali, fino a perdere la nozione della realtà. Tanto la realtà era tutta da imparare…

Che io vivessi un bellissimo matrimonio-sbagliato,
in terra straniera, era caverna nella caverna. Spesso mi sono sentita completamente abbattibile.
In una nuova dimensione, non ci resta che scegliere se disperarsi, o imparare a muoversi. Dopo sei anni di sotto-caverna. Cercando le mie verità. Mi sono fatta guidare dalla luce: sostegno psicologico e consigli legali del telefono-rosa…
Una volta fuori, la contemplazione del mondo superiore, che equivale all’elevazione dell’anima al mondo intelligibile. Mi ha chiarito sull’idea del bene, della ragione che è il sole e causa di tutto ciò che è retto e bello.
La luce ci fa capire quanto siamo validi come persone e quanto c'è di sbagliato, nelle grotte in cui ci infiliamo. La fregatura, è che una volta fuori, è chiaro che la consapevolezza, data dalla luce, difficilmente si può passare a chi è rimasto dentro. L'esperienza della mente non è trasmissibile. Provare a farlo significa rientrare nelle caverne da cui siamo scappati, facendoci anche deridere, da chi mai avendo visto la luce, non capisce la nuova persona che siamo e molto meno perché il buio della caverna, ora dia fastidio ai nostri occhi, ormai abituati alla luce.
L'Italia per me, era una sorta di rifugio in cui vivere in auto esilio politico-sociale-economico. Col tempo "ho fatto pace" col Brasile e periodicamente ci torno, ma ora il senso di "caverna", per me si è spostato li. La persona che sono diventata, vivendo in Italia, vede attraverso la lente d'ingrandimento, cose a cui ormai non sono più abituata. Cosi cerco di fare in modo, che nella mia testa, l'Italia diventi il “mio paese”, più di quanto sia riuscito a mio bisnonno, Gennaro Valeriano, fare "suo" il Brasile di fine ottocento, dove sbarcò rachitico e analfabeta. Trovandosi addosso il caldo tropicale e animali sconosciuti. Lavorando nelle piantagioni di caffè al posto degli schiavi appena liberati, che venivano sostituiti dagli italiani.

Non siamo tutti esiliati, continuamente in transito fra mondi-matrix?

Oh merda! (o forze è meglio per dindirindina?) Se risposta è no. Sono ancora impantanata dentro qualche matirx-caverna... Ecco perché mi succedono un po' troppe cose...

12 commenti:

Sandra B. ha detto...

Molto interessante questo post. Penso che abbiamo qualcosa in comune, a proposito di caverne, di occhi con cui si guarda il proprio paese nativo e quello che ci ospita (o ci ha ospitato).
Un saluto.
Sandra

Cruela Veneno da Silva ha detto...

la nuova foto sul tuo profilo è bello. siete? quindi, la carte per me?

maryvaleriano ha detto...

Sono felice che Sandra (Mafalda) legga i miei sproloqui.Si che ne abbiamo di cose in comuni.
******
Mi fa piacere che Cruela continui a leggermi, anche se la traduzione del suo portoguese fatta dal pc, dia da decodificare.
Rispondendo a Cruela: Non sono una cartomante, mi piaciono i tarocchi inquanto linguaggio metaforico degli archetipi umani. Questo mi porta anche a saper leggere le carte, ma cerco di farlo soltanto quando è piacevole anche per me. E sopratutto ho ancora qualcosina da imparare.

Cruela Veneno da Silva ha detto...

olá querida... tudo bem por aí?

os jornais noticiam a terrível tragédia do seu país.

saiba que sentimos muito.

beijos e mande noticias.

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ciao cari ... bene così?

relazione i giornali la terribile tragedia del suo paese.

noi sappiamo che molto.

baci e inviare notizie.

maryvaleriano ha detto...

Grazie a Cruela pela sua preocupazione... Stavo commentando un suo post, quando la mia scrivania ha incominciato a ballare, assieme alla pallazina del mio Ristorante, domenica scorssa alle dieci e mezzo circa. Ho messo punto finale al commento e sono andata a casa dai miei bimbi. Ho messo i sacchi a pelo in macchina. Ho dormito nel mio letto, con un occhio aperto e l'altro chiuso e alla mattina ho scoperto quello che succedeva in Abruzzo.
Nel 2003 la frazione dove abito è stata scossa da un terremoto magnitude 4.7... Dormire in macchina col bimbo... Dormire in un centro sportivo... Assistere alla ricostruzione delle case altrui... Da quel giorno ogni volta che sbatte una porta mi ritorna in mente tutto quanto.
Mi sento fortunata. Qui siamo tutti in pensiero per l'Abruzzo e allo stesso tempo io ho MOLTA paura.

rom ha detto...

Ciao, Mary.
E così, per rincorrere la tua ombra, sono arrivato nel tempio dello sproloquio!...
Bene. Allora, mi ospiterai quando avrò voglia di sproloquiare? O forse è meglio che mi stabilisca qui? Devo chiedere asilo politico?

Roberto Mangosi ha detto...

Ciao Mary,
ricambio ogni tanto le gradite visite che fai al mio blog "Enteroclisma" : ))
Grazie per i tuoi commenti e complimenti per la tua creatura ... se vuoi ti mando qualche disegno che ti possa essere utile. Contattami quando ti serve ...
Buona Pasqua, Roberto.

maryvaleriano ha detto...

Sono felice che Romeo abbia seguito la mia ombra... Apposta lasciamo briciole sul nostro percorso. Chi ha voglia di sproloquiare è per me ospite gradito.
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Ciao Roberto. Già che anche tu mi fai visita, credo ritornerò anch'io da te... Grazie per gli auguri di pasqua. Auguro tutto il bene del mondo anche a te. Quanto al disegno, credo le nostre visioni diverse della vita potrebbero dar vita a qualcosa di interessante. Se mi verà in mente qualcosa te lo dirò volentieri.

Leonard ha detto...

Hi!

There is no matrix. Very interesting post:)
I think Brazil and Italy are in some meanings very similar countries.

Greetings***

Anonimo ha detto...

bello questo post. non che gli altri siano male ma questo mi interessa particolarmente.
qualcuno non sarà d'accordo ma secondo il mio punto di vista noi entriamo continuamente in caverne: ogni giorno che passa.
certo, quello che hai passato te, Mary, è senz'altro qualcosa di mooolto difficile, ma ne sei uscita più che bene (a quanto sembra).
tutti i giorni ci svegliamo e abbiamo davanti l'entrata di una caverna. e tutti i giorni ne usciamo a volte bene a volte un poco malconci a volte distrutti.
è importante pensare che comunque davanti ti aspetta la Luce: bisogna solo trovarla!!!
ciao
Lorenzo

maryvaleriano ha detto...

Ciao Lorenzo!
Ogni volta che usciamo da una caverna, siamo diversi da quando siamo entrati. Come diceva Drumond de Andrade "Di tutto rimani un poco".
Io da buona carioca padroneggio meglio la alegria che la malinconia. Seguo sempre la luce e se posso vado avvanti anche ballando. Tanto siamo qua per essere felici.

monica ha detto...

io penso che la vita è una ruota,e su questa ruota bisogna girare...no sempre dove ci porta la ruota ci può piacere ma questo non ci deve spaventare, anzi ci deve fare riflettere e a sua volta imparare...le caverne sono brutte ma a volte vanno bene...perchè una volta usciti coma dono abbiamo la forza di vedere le cose sotto un'altra prospettiva...Mary se ho capito bene hai detto che tu dopo tanti anni vissuti in Italia non riconosci più bene il Brasile e quindi stai cercando di sforzarti di essere Italiana....bè non lo fare tu devi essere quella che sei...una stupenda Brasiliana..con una sua storia e una sua vita...e come diciamo noi con il suo "perchè"...non abbiate paura del buio,o delle caverne...tutto serve inn questa vita...ti voglio bene Mary.