martedì 24 novembre 2009

MARY AT WORK

Ultimamente sto lavorando nella creazione di un blog per il mio ristorante. Cosi ho lasciato un po' da parte i tarocchi, ma presto tornerò ad occuparmi di tarocchi e di sproloqui vari. Nel fra tempo mi faccio vedere mentre lavoro al ristorante.

sabato 7 novembre 2009

BUONA VITA A TUTTI!

Spesso davanti alle cose mi blocco, quasi come Narciso. Dopo aver trovato quel che cercavo, guardo sbalordita la mia immagine, che mi guarda da dentro l’acqua e tutto quanto sembra perdere ogni senso… Come afferrare il mio proprio riflesso nell’acqua? Lo devo proprio fare? E per cosa?!

Oppore resistenza a guardare il proprio lato oscuro, non è ignorare ciò che in noi continua a crescere?

A volte diffido di me stessa. Mi blocco, mettendo fra me e qualcosa di desiderato, cataste di emozioni che non mi fanno andare avanti.

Certi momenti ci sentiamo pronti per i cambiamenti, nuovo lavoro, nuove relazioni, cambiare città e anche di nome… Allora perché pure sentendoci pronti, spesso ripeschiamo nel cestone gli stessi vecchi sbagli? Facciamo grandi salti per cascarci dritti, nelle trappole create da noi stessi a furia di dubbi, preoccupazioni, incredulità, pigrizia, orgoglio…

A volte la paura del cambiamento è più grande della forza di cambiare, allora ci illudiamo con soluzioni irreali che ci evitino di rivedere i propri sbagli per imparare… Nessuno riesce a sabotare il nostro successo meglio di noi stessi…

Dietro agli autogol si celano la paura del rifiuto, paura di chiedere, del fallimento o addirittura paura del successo… Credenze negative ancorate al passato, mancanza di sincerità con i propri sentimenti.

Mancare di coraggio per riconoscere le proprie verità, è ignorare le basi per l’auto organizzazione della vita stessa.

Cosa sappiamo di noi stessi e cosa preferiamo non sapere? L’auto conoscenza non è altro che darci nuove opportunità. Lo facciamo di continuo con gli altri. E con noi?

Magari afferrare l'immagine guardando in faccia dentro al laghetto delle emozioni, aiuta a concludere i rapporti non validi e a diventare ricettivi verso il futuro che ancora non conosciamo.

Ci servono mementi di riflessioni, quasi da eremita.

L’eremita è una persona raccolta in se stessa, che riflette con maturità nella sua camminata verso l'ignoto. Ha con se la luce attiva e ricettiva della conoscenza. Non gli serve necessariamente l’isolamento, ma lui si basta perché ha la coscienza del collegamento che ci unisce tutto e tutti, per questo lui non è carente di compagnia. Per arrivare alla luce si addentra nella oscurità e attraverso la riflessione cerca la conoscenza necessaria, per risolvere le questioni che lo attorniano.

Siamo come una batteria, a volte basta una scintilla per ricaricarci, per ripartire, anche dal fondo di un pozzo stagnato di letargia.

Una scintilla, è quello che basta, per renderci conto che è in noi tutta l’energia che ci serve! Per risvegliare la musica che abbiamo dentro, serve la memoria di noi stessi, Quella che ci ha spinto fuori dal confortevole utero verso un mondo nuovo e sconosciuto.
L’auto conoscenza sta nella scoperta di cosa si desidera, come e perché riuscire nelle cose senza autosabotarsi.

Che la scintilla sia con voi.