venerdì 29 maggio 2009

CARPE DIEM

Una giornata 10 di coppe, è come aver bevuto da 10 coppe colme di gioie e amore fino in fondo. La gioia spesso è patetica, ma essendo gioia, è bello anche sentirci intontitamente patetici.
Nulla a che fare col luogo comune “brasiliana, ergo felice”, ma tutto a che vedere col pensiero esistenzialista Oraziano. Carpe diem significa affera il giorno, più tosto che coglie l'attimo, già che l'inesorabile fuga del tempo, geloso, traghetta l'uomo fino alla morte .
Ultimamente sono spesso avvolta dalla tristezza. Le giornate da 10 di coppe sono vere rarità. Di questi giorni, ho anche compiuti (argh!) 41 anni e non posso fingere di non riconoscere la brevità della vita.

Nei tarocchi, le coppe rappresentano tutti gli aspetti affettivi che ruotano intorno al soggetto e lo condizionano. Il n° 10 parla di culmine. Annuncia il prossimo ciclo spronandoci a rimboccarci le maniche. Il momento perfetto per profittare e incominciare qualcosa di nuovo, più carpe diem di cosi! Il difficile, é mettere in pratica questi “consigli” . Viviamo di scadenze, impegni, orari... ma è proprio per questa impietosa e affannosa vita moderna che il messaggio carpe diem è prezioso.
La vita forse non è altro che una successione di innumerevoli istanti che devono essere vissuti, afferrati, prima che il tempo invidioso ci porti troppo presto al capolinea?

domenica 24 maggio 2009

ESSERE BLOGHEIRA

"La mia vita è triste... Non ho niente di meglio da fare che bloggare!"
"E per cosa? Cosa ci guadagno?"
"... Qualcuno mi ha linkato!"
Cosa ci fa continuare a spalmare parole sullo schermo, sperando di essere linkati?
Non tutti i post vengono letti.
Pochi post sono capiti.
Pure trovandomi a mio agio nella blogsfera, non sempre capisco, non sempre partecipo, spesso non sono d’accordo con quello che leggo, ma mi diverto. A volte imparo e spesso incontro gente interessante. Comunque si va avanti, perché essere un blogger, è anche essere un lettore.
Per quanto mi riguarda, sono blogheira, perché mi piace parlare senza essere interrotta.
avvertenza: Bloggare può diventare compulsivo e causare assuefazione.
nota: Questo post è farina del mio sacco, ma la provenienza del sacco è l'idea iniziale è di CONVERSA ATREVIDA

mercoledì 20 maggio 2009

MOSTRA D'ARTE

Studiando i tarocchi, è normale imbattersi in chi storce il naso, considerandosi davanti a maga Maghella. E' anche normale incontrare gli schisoterici (termine fantasioso schizofrenia+esoterica, descrittivo delle persone compulsive di in ogni cosa esoterico-alternativa). Si può anche studiare le superstizioni senza essere superstiziosi.
I tarocchi si prestano al gioco dell'indovinazione, col consulente che estrae un'immagine precisa dal "catalogo" come risposta alla domanda fatta da egli stesso. Il tarologo decifra l'immagine, interpretandola, già che gli arcani parlano soltanto a chi ha imparato a comprendergli. Indovinare è comunque immaginare con esattezza e giocare all'indovinazione è un'addestramento per immaginare nel modo giusto.
Ma queste antichissime carte da gioco, sono anche una ricchissima galleria di immagini, che apre le porte alla immaginazione e quando tutto questo culmina in una mostra d'arte è davvero fantastico. Tanto cos'è l'arte se non l'immaginazione?
Ieri sono andata ad una mostra d'arte, in cui artisti contemporanei si sono fatti trascinare nei meandri di questa lingua misteriosa, dal vocabolario rigoroso e dalla sintassi esigente.
Dalla mostra Il diavolo e l'acqua santa sono uscita col librone-catalogo che mi diletto a guardare e conserverò con cura fra i miei cimeli tarocchiani.


martedì 12 maggio 2009

HO APPESO UN MANGOSI SUL MIO BLOG

Roberto Mangosi l’ho conosciuto cyberneticamente. Con qualche ping pong di mail, ci siamo accordati, per farmi disegnare un avatar.
Lui, da artista consumato, ha volutamente ignorato la mia catasta di dettagli con cui, da terribile perfezionista, l’ho tempestato. Ha disegnato una Mary-bambola come gli diceva la sua testa.
Risultato: La Mary-bambola è una strafiga spaparanzata sulla chaise longue come l’imperatrice dei tarocchi Waite. Veste i colori della mia scuola di samba preferita (mangueira) e mi piace davvero molto. E' il nuovo elemento che adorna il titolo del mio blog.
Segue Mangosi by Mary:
Roberto Mangosi è un vignettista. Padroneggia l’arte scomoda del dissacrare la società moderna piena di “verità”. A volte in modo rozzo, tira fuori una sua propria verità quantica, evidenziando i deliri aristocratici dei potenti, il conformismo della gente comune e l’abisso che c’è in mezzo.
L’artista è quello che si affaccia a guardare l’abisso. L’abisso le ricambia lo sguardo, assetato di fantasia e l’artista lo riempie, perché l’unica cosa che può riempire l’abisso è l’arte, per questo ci fa felici.
Assumersi come artisti comporta anche assumersi colpe secolari, giacché un ragazzino che passa le giornate a disegnare spesso è considerato meno di un altro che passa i giorni a fare calcoli matematici.
Mangosi oltre che dipingere, disegnare e fare il cecchino-spara-satire, lavora in banca… Un uomo che si destreggia fra universi talmente diversi che farebbe grattare la testa all’anti artistico Platone.



Col tempo che ho risparmiato passandogli la palla dell'avatar, oggi pomeriggio ho dato una ritoccatina alla insegna del mio locale.

venerdì 8 maggio 2009

ALTRO CHE DOLCEMENTE COMPLICATE!

La regina di bastoni è la più calda di tutte le regine, libido allo stato puro. Ha pieno controllo della propria sensualità. E' sempre agghindata. Ha comportamenti da sciantosa e spontaneità nel sedurre. Forte, autosufficiente, impulsiva e passionale. Donna che ama essere al centro delle attenzioni. Ha difficoltà nel mantenere relazioni stabili. E’ una sexy bomb.

Romantica Incarnazione della femminilità è la regina di cuori. Tenera e idealistica. Ha una visione innamorata del mondo, sempre alla difesa dei propri sentimenti e alla ricerca dell’armonia sentimentale. E’ flemmatica e seduce attraverso il mistero.

Possiede intelligenza rapida e sarcastica la regina di spade. Eccelle con la parola sia scritta che parlata. Non da molto ascolto ai sentimenti. Difficile distoglierla dai suoi obbiettivi. Vive dalla sua stessa mente e dal suo intelletto potente e articolato. Non si tira indietro nelle battaglie mentali. E’ discreta, furba e ostinata. Le piace molto stare da sola, ma seduce attraverso l’intelligenza e quando ama lo fa con forza.

La regina di ori porta in se tutti gli altri elementi: L’aria perché domina l’elemento della comunicazione e l'intelligenza. Bastoni perché padroneggia bene l'immagine di se. Coppe perché l’amore le è caro nella vita.
Non è cinica come la regina di spade. Non è mielosa come la regina di coppe. Non è una mangia-uomini come la regina di bastoni. E’ equilibrata, forte, estroversa, sensibile e spesso malinconica. Vive intensamente il presente come una pratica e sensata guardiana del proprio tesoro. Difende il proprio territorio con cocciutaggine. Seduce con la costanza e ama avere pargoli attaccati alle proprie gambe.

Noi donne, siamo la combinazione archetipica, delle quattro regine dei tarocchi. Due regine sono più in evidenza, quelle che troviamo più simpatiche. Una terza rimane nascosta, è la donna che idealmente vorremo essere e a volte permettiamo venga fuori. La quarta è la rinnegata, l’antipatica con chi ce la prendiamo. Nonostante ciò, quando la nostra parte rinnegata viene fuori, nei momenti di subbuglio, gli uomini si grattano la testa e dichiarano: "Io non capisco le donne!"
Noi siamo un vero cocktail da sbornia!

lunedì 4 maggio 2009

VERONICA FOR PRESIDENT


Più guardavo i tarocchi di Il signore degli anelli , più l'arcano il matto mi fissava come a dire: "Ogni cosa che faccio viene travisata dalla stampa di sinistra." Oh mio Dio! Gollum con l'accento milanese è troppo anche per me!
Sono diventata davvero troppo tarocchiana, se vedo queste cose attraverso il fumetto tarocchi? O sono soltanto ossessionata da Berlusconi?
Una torre eretta con prepotenza, per scoppi vanitosi, viene rasa al suolo. Colpita nell'orgoglio da una inaspettata saetta. E' a storia della torre di Babele, quella dell'arcano XVI e forze quella della vicenda Berluska-Veronica.
Le persone che cadono dalla torre sarebbero l'architetto e il proprietario della torre, ma possono anche essere state persone liberate dalla rottura della torre stessa.
Il presidente del consiglio è talmente abile che con i sassi crollatti a terra sarebbe capace di costruirsi un castello.
E la forza interiore di Veronica?
Una donna che con una semplice carezza immobilizza il leone. La belva rimane in catalessi davanti a alla forza interiore del gesto. Nella iconografia rinascimentale la carta della forza ritrae una donna, dall'apparenza fragile, che con tranquillità spezza una colonna.
Lo so che la solidarietà femminile non è di questo mondo, ma se quella donna si candidassi, non c'è massaia o casalinga disperata che non la seguirebbe, me compresa.

venerdì 1 maggio 2009

MA QUALE IMPERATORE?!

In questi giorni Berlusconi viene paragonato ad un imperatore, ma tarocchianamente parlando, con lui l’arcano III c’entra davvero poco. Invece è spiccicato all'arcano senza numero: il matto.
Tradizionalmente era il buffone di corte. Come non pensare a: "Mister Obamaaa..." ?

Dalla carta del matto, ebbe origine il jolly, che può rappresentare tutte le altre carte a piacere, senza identificarsi con nessuna. La frase chiave del matto è : "Tutte le vie sono le mie". Il matto non ha preferenze. E’ l’eterno viaggiatore senza legami o nazionalità. Libero da qualunque complesso o giudizio. Oltre ogni divieto. Non si pone domande.
Per Waite il matto é un fighissimo giovanotto, spensierato, sull'orlo del precipizio. Si fece praticamente ritrarre da Pamela Smith distorcendo l'iconografia che fino ad allora era il pellegrino o il buffone.
Poi arrivò lo schizzatissimo Crowley e con il surrealismo di Frieda Harris tirò fuori un matto che si vede come un illuminato, un dio, un potente gigante nel flusso dell’energia. Una forza liberatoria incommensurabile, dall’energia illimitata, senza precedenti, scaturita dal nulla. E' libertà totale, follia, disordine, caos, ma anche l’impulso creatore fondamentale.
Se mettiamo il matto accanto al mondo, si ricrea qualcosa di completo, già che sono la prima e l’ultima carta degli arcani maggiori, alfa e omega, primo e ultimo grado. Il matto è l’energia fondamentale che s’incarna nella realizzazione totale che è il mondo.
Con le due carte messe cosi, è evidente che il matto pare dirigersi con determinazione verso l’ovale del mondo, dove la donna nuda pare danzare attirandolo a se.
Io nella carta del mondo ci vedo rappresentato il paese che lo ha eletto.
Il matto è un’ attore allo stato puro, un’entità seminatrice di energia, può esacerbare, nutrire o spogliare chi lo circonda. Non ha una concessione dello spazio, lui è lo spazio. Non ha una concezione del tempo, lui è il fenomeno che arriva. Non teme di liberare l’istinto per più primitivo che sia.

Il matto di Wirth ha le nudità scoperte dal gatto e se ne frega.
Per Erasmo la pazzia è capace di piazzarsi davanti ad una platea e lodare se stessa, contaminando la ragione in modo che nessuno riesce a scampare ne i saggi, ne il clero, ne il Cristo già che si è fatto uomo. La pazzia sottomette tutto ciò che è umano.
Il matto è come l’animale selvatico, che si nutre da solo e non sbaglia mai cibo. Al contrario degli animali in gabbia (l’opposizione), che deve essere alimentato ad orari fissi senza libertà di scelte.
E non ho incominciato io! Molto meno Veronica! Ma lui stesso, che nelle prime campagne elettorali, fra i gadget di forza Italia creò un mazzo di carte. Col suo faccione in mezzo agli Assi (ormai diventato un cult fra i collezionisti). In tutti i dittatori si cella il matto, e spesso mette in ombra l'imperatore. Mussolini impersonava bene l'arcano imperatore, anche se l'energia della follia non gli mancava. L'imperatore Duce cacciò da Cefalù il matto tarocchiano per eccellenza Aleister Crowley. Se allora ci fossi stato Berlusconi, si sarebbe buttato a capofitto nelle orgie condite a droga di Crowley a badia Telema... E qui mi fermo prima di incominciare a sembrare una sorta di Piero Angela dopo l'sbornia.